Possiamo coltivare un Eschinanto se desideriamo una bella pianta ricadente, da posizionare su una libreria, una mensola o all’interno di in un paniere appeso.
Gli Eschinanto (Aeschynanthus) sono un genere di piante tropicali appartenenti alla famiglia delle Gesneriacee, originarie del sud-est asiatico e dell’Australia, in particolare Indonesia, Nuova Guinea e Filippine.
La pianta ha un portamento ricadente ed è composta da lunghi rami con foglie ovali, carnose e di colore verde lucido. In estate e fino all’autunno produce tanti fiori tubolari, abbastanza lunghi e con stami sporgenti. Tipicamente i fiori sono rossi e danno il nome alla pianta: Aeschynanthus deriva dalle parole greche aischyne (vergogna) e ànthos (fiore) e si riferisce ai fiori rossi dalla vergogna. Nei paesi anglosassoni è conosciuto come Lipstick Plant, cioè pianta rossetto, proprio per il colore intenso dei petali.
In realtà ci sono anche varietà con fiori gialli, arancioni o screziati.
Dove coltivare un Eschinanto
Non tollera il freddo sotto i 10°C e non ama il caldo intenso, specie se con sole diretto in estate sopra i 27°C. La temperatura ideale di coltivazione è compresa tra i 18°C e i 24°C, quindi le nostre case sono il luogo ideale: riscaldati in inverno e raffreddati in estate.
Scegliamo una posizione luminosa ma cresce bene anche in mezz’ombra. Evitiamo invece di esporlo a fonti di calore e a finestre che possono generare correnti d’aria gelida in inverno.
Ha un portamento ricadente e quindi va coltivato in un luogo in alto, per permettere ai rami di scendere.
Come coltivare un Eschinanto in vaso
Dopo l’acquisto possiamo travasare la pianta nel vaso destinato a ospitarla. Per esempio un paniere da appendere. Usiamo un terriccio per piante da fiore.
Il terriccio contiene sostanze nutritive per poche settimane. In seguito sosteniamo la pianta con un programma di concimazione. Possiamo usare un fertilizzante liquido, da diluire nell’acqua per l’irrigazione ogni 15 giorni durante il periodo vegetativo, quindi da aprile a ottobre.
Il rinvaso si effettua ogni 2/3 anni o quando la pianta lo richiede, cioè quando escono le radici dal sottovaso. Facciamolo all’inizio della primavera.
Come irrigare l’Eschinanto
Facciamo in modo che il terriccio risulti sempre umido e irrighiamo solo quando appare asciutto al tatto.
Evitiamo i ristagni idrici nel sottovaso per ridurre il rischio di malattie fungine.
Come coltivare l’Eschinanto in inverno
In inverno la pianta entra in riposo vegetativo, quindi dovremo ridurre l’irrigazione. Non la interromperemo completamente per fare in modo che il terriccio non si secchi. Quando è in funzione il riscaldamento l’aria tende a seccarsi: anziché irrigare il terreno, nebulizziamo bene il fogliame in inverno.
Al termine della fioritura si interrompono anche le concimazioni, che riprenderemo in aprile.
In inverno possiamo spostare la pianta in una posizione soleggiata, poiché i raggi solari sono meno pericolosi. Attenzione però alle correnti d’aria fredde.
Come potare un Eschinanto
La pianta non richiede potature per crescere meglio. Se i rami sono diventati troppi lunghi li possiamo accorciare: non gettiamoli, possiamo usarli per creare delle talee e nuove piante.
Le potature si effettuano dopo la fioritura, quindi verso la fine dell’autunno. Usiamo sempre cesoie affilate e disinfettate.
Problemi e soluzioni
Se le foglie diventano gialle e la pianta non fiorisce è sintomo di una luminosità insufficiente: spostiamo la pianta in un luogo più illuminato e forziamo la fioritura con un concime liquido per piante da fiore.
Se la decolorazione è associata a un indebolimento delle foglie, è invece colpa di un’irrigazione esagerata: sospendiamo le bagnature e, se il terriccio è fradicio, rinvasiamo la pianta in un substrato nuovo e asciutto.
Anche l’esposizione della pianta a basse temperature può provocare l’ingiallimento delle foglie.
Se notiamo tracce di spore sul terriccio, probabilmente si tratta di un eccesso di umidità, forse associato a marciumi radicali. Sospendiamo l’irrigazione ed esponiamo, con cautela, la pianta al sole per fare asciugare il terriccio il più possibile. Nei casi più gravi, rinvasiamo.
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