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Come quando e perché rinvasare le piante

By 16 Febbraio 2021Blog
come rinvasare

Rinvasare le piante presenti sul balcone o nell’appartamento periodicamente è un modo utile per migliorare la qualità della vita delle nostre “amiche verdi”. Ma spesso un rinvaso sbagliato può essere la causa di un deperimento o di una scorretta crescita.

Rinvasare le piante: perché

La quantità di terra contenuta in un vaso è limitata e, col passare del tempo, tende a esaurire le sostanze nutritive in essa contenute. In parte queste vengono equilibrate con la concimazione, ma anche le qualità fisiche del substrato tendono a peggiorare, come la porosità, la capacità di trattenere l’umidità, ecc. Per questa ragione è bene sostituire il substrato di coltivazione periodicamente.

Inoltre molte piante tendono a crescere: quando non ha più spazio all’interno del vaso, l’apparato radicale tende a ruotare avvolgendo il pane di terra e in seguito a uscire dai fori sotto il contenitore. Un altro buon motivo per rinvasare periodicamente le piante è di garantire uno sviluppo armonico, offrendo più spazio alle radici e utilizzando vasi di maggiori dimensioni.

Quando si rinvasa

Il primo rinvaso viene effettuato al momento dell’acquisto della pianta, perché in genere il vaso da coltivazione ha dimensioni piuttosto ridotte. Il secondo rinvaso va effettuato dopo due anni circa, a seconda del ritmo di crescita della pianta, tenendo sempre d’occhio lo sviluppo radicale.

La scelta del periodo migliore per effettuare il rinvaso dipende dal tipo di pianta e dalla stagione: quindi è bene verificare se la nostra pianta ha esigenze particolari. In generale i periodi dell’anno migliori sono l’autunno o la primavera; vanno evitati i periodi troppo caldi o troppo freddi e quando la pianta è nel pieno della fase vegetativa.

Come si rinvasa

Il modo più corretto per procedere è munirsi di un vaso di un diametro circa 5 cm più grande rispetto al precedente. Un vaso troppo grande non è adatto perché un eccesso di terriccio può trattenere l’acqua provocando marciumi e asfissie radicali. L’occasione del rinvaso è ottima per migliorare la nostra dotazione di vasi: per esempio sostituendo i vasi “tradizionali” con vasi a riserva d’acqua che rendono più semplice il compito di irrigare.

La pianta va maneggiata con delicatezza, evitando di strappare le radici. Possiamo afferrarla dal colletto, cioè la base del tronco, inclinando il vaso e dando piccoli colpi per favorire il distacco della terra e fare uscire del tutto la pianta.

È consigliabile sistemare sul fondo del nuovo contenitore delle biglie di argilla espansa o di ghiaia, con l’obiettivo di favorire il drenaggio dell’acqua ed evitare i ristagni. Posizioniamo un po’ di terra e poi la pianta, continuando ad aggiungere terriccio per tutta la circonferenza del vaso, eliminando le eventuali sacche d’aria. Lasciamo 3 cm circa dal bordo del vaso e schiacciamo delicatamente il terriccio, innaffiandolo per permettere una più rapida radicazione.

Il terriccio ideale per rinvasare le piante è quello specifico per il tipo di coltivazione: esistono infatti substrati bilanciati e concepiti per la coltivazione delle piante acidofile, degli agrumi, delle piante grasse, delle piante verdi d’appartamento o delle piante da fiore.

I terricci contengono già le sostanze nutritive per stimolare l’attecchimento e nutrire la pianta nelle prime settimane dopo il rinvaso. In seguito dovremo integrare gli elementi nutritivi attraverso un ciclo di concimazione annuale.

Il vaso, che ha i fori sul fondo, andrà quindi posizionato su un sottovaso oppure all’interno di un portavaso o cachepot. Avranno lo scopo di contenere l’acqua in eccesso delle irrigazioni, evitando allagamenti. Va però detto che la maggior parte delle piante non gradisce di rimanere a mollo nell’acqua stagnante: quindi scegliete una soluzione che vi permetta di svuotare facilmente l’acqua in eccesso.

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